MONTAGNOLA SENESE
ZONA: Monteriggioni (SI)
DISVIVELLO: 350m
DURATA: 5h 30m
PARTENZA: ore 7.50 dal parcheggio COOP di Signa
Escursione organizzata in collaborazione con il gruppo "Camminare nella Montagnola senese"
L'itinerario si svolge su strade sterrate e sentieri e solo per un brevissimo tratto su strada asfaltata; non presenta particolari difficoltà.
E' un percorso ad anello che parte dal paesino di Santa Colomba, attraversa zone coltivate e boschi e raggiunge le mura del castello di Celsa per poi proseguire fino alla pieve di San Giovanni Battista a Pernina (il punto più alto dell'itinerario).
Si tratta di una escursione ad interesse storico/artistico, oltre che naturalistico, e permette anche di osservare, nella zona che viene attraversata scendendo dalla pieve, il "Romitorio di Cetinale", la "Scala santa" e la Villa di Cetinale con il suo parco ( visibile dall'esterno).
Alcune brevi note:
- Santa Colomba
Borgo di origine medievale, già caratterizzato dalla presenza di un castello, subì nel 1364 le razzie della compagnia di ventura guidata dall'inglese Giovanni Acuto, al soldo dei fiorentini. Il borgo conobbe nuovo prestigio quando sulla fine del XV secolo Pandolfo Petrucci, signore di Siena, trasformò quel che restava della fortificazione in ”villa di delizie”, poi venduta dagli eredi al granduca Cosimo III de' Medici, che a sua volta la donò al Convitto Tolomei di Siena. Santa Colomba fu attaccata e saccheggiata nel marzo del 1554 dalle truppe fiorentino-spagnole durante la guerra di Siena
- Castello di Celsa
Il Castello di Celsa si erge lungo la via secondaria della Francigena che da Colle Val d’Elsa porta a Siena e domina il panorama che si estende da Siena sino al Monte Amiata. Il castello prende il nome dalla famiglia senese Celsi che lo edificò verso la fine del Duecento. Il nucleo originale risale al XIII secolo, ma fu nel XVI secolo che la famiglia senese dei Celsi volle rinnovare ed abbellire il castello per opera dell’architetto Baldassarre Peruzzi. Dopo essere stata devastata dalle truppe imperiali nella metà del Cinquecento, nel 1612 passò alla famiglia senese dei de Vecchi. Sul finire dell’Ottocento Maria Antinori Aldobrandini, figlia di Giulia De Vecchi e bisnonna degli attuali proprietari, incaricò l’Architetto Mariani di effettuare un’ulteriore trasformazione del castello, sopraelevando la torre est e coronandola di merli, fino alla sua forma attuale.
- Pieve di san Giovanni a Pernina
La chiesa è ricordata per la prima volta in un documento datato 11 febbraio 1078 quando Matilde di Canossa confermò alla diocesi di Volterra il possesso di questa pieve. Nel XII secolo anche papa Alessandro III la confermò al vescovo volterrano. Tra il 1954 e il 1955 l'edificio venne integralmente restaurato e vennero rimosse tutte le superfetazioni settecentesche. Alla fine del XX secolo un ulteriore restauro ha portato al ripristino del livello originario del pavimento e della spazialità delle campate iniziali dell'edificio.
- Romitorio di Cetinale
Il romitorio di Cetinale si trova a Sovicille ed è un edificio religioso costruito agli inizi del Settecento. Posto al termine dell'asse che attraversa il giardino e il parco della Villa Chigi di Cetinale, progettato da Carlo Fontana, si trova in cima alla collina che domina tutto il complesso, ma è un'aggiunta di poco successiva. È collegato ai parterres attorno alla villa tramite una lunga scalinata, detta scala santa, scavata nella roccia, ancora percorribile. Nel romitorio vivevano eremiti subordinati alle direttive del padrone di Cetinale, come servire le messe o fare opere di carità. Il loro compito principale era quello di assistere gli ammalati e i moribondi e vivevano di elemosina o provviste donate loro dalla villa.
- Villa Cetinale
Villa Cetinale è un edificio situato nei pressi di Ancaiano nel comune di Sovicille, in provincia di Siena; il suo giardino paesaggistico barocco è uno dei più importanti d'Italia. La villa fu costruita tra il 1676 e il 1678 dal cardinale Flavio Chigi su progetto dell'architetto Carlo Fontana, allievo del Bernini, in occasione dell'elezione al soglio pontificio dello zio Fabio Chigi, con il nome di Alessandro VII. L'edificio non fu concepito come luogo di rappresentanza, ma piuttosto come residenza appartata, dove i Chigi potevano ritirarsi per brevi periodi di riposo.
- Login per inviare commenti