Barry Lyndon
Barry Lyndon
Regia di Stanley Kubrick. Un film del 1975 con Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee, Hardy Krüger, Steven Berkoff, Gay Hamilton.
Genere Drammatico - Gran Bretagna, 1975, durata 184 minuti.
Barry è un giovane di bell'aspetto ma dalle origini modeste. Rifiutato dalla donna che ama, intraprende la carriera militare dopo un duello con l'avversario in amore. Stanco della vita militare, con un espediente entra nell'esercito prussiano, divenendo il beniamino del capitano Potzdorf. Ma anche questa volta la fortuna gli volta le spalle e, costretto a fuggire, diventa il compare di un raffinato avventuriero. Con la spada e la pistola si fa largo nella bella società. Ormai è un uomo appagato. Gli manca solo il blasone. Sposando la contessa di Lyndon e assumendone il cognome colma la lacuna. Ma sarà un matrimonio infelice. Il figlio della contessa, nato da un altro matrimonio, lo odia e per molti anni progetterà una vendetta, che si compirà quando affronterà il patrigno in duello. Barry Lyndon perderà una gamba e i suoi averi. Un malinconico esilio segna il suo definitivo destino.
Tratto dal noto romanzo settecentesco di William Makepeace Thackeray, Barry Lyndon si può definire un film anomalo nella produzione del grande Stanley Kubrik. Film di difficile collocazione e che ha spaventato la critica al suo apparire a causa della mancanza di una chiave di lettura che conducesse alle origini del progetto. Il misterioso Kubrik non ha mai chiarito le sue intenzioni. Ma ciò non impedisce di giudicare il film una splendida anomalia.
Usando una tecnica d'illuminazione naturalistica, tutta a base di candele, che il grande direttore della fotografia John Alcott realizza genialmente, il film è immerso in una atmosfera che restituisce il clima del tempo. Kubrik si è avvalso di lenti speciali, fornite dalla Carl Zeiss e adattate da Ed Di Giulio. Un film freddo e crudele. Ironico e mastodontico. Solenne e malinconico. La bella voce narrante di Romolo Valli accompagna il racconto con tono suadente e beffardo. Altro contributo memorabile al film sono le musiche assemblate da Leonard Rosenmann. Fra tutte spicca il trio per piano in mi bemolle di Schubert. Gli interpreti sono usati da Kubrik come pedine di un'invisibile scacchiera, che egli percorre seguendo un imperscrutabile disegno metafisico.
Le leggi cosmiche e l'ineluttabilità del destino avvicinano Barry Lyndon a 2001: Odissea nello spazio. L'astronauta affronta i misteri del cosmo e ne è vittima, così come Lyndon entra in un mondo che non gli appartiene, subendone la consueta glacialità. Il film ha ricevuto quattro Oscar: per i costumi, la fotografia, la scenografia e la musica.
Titolo originale Barry Lyndon
Lingua originale inglese, tedesco, francese
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Regno Unito
Anno 1975
Durata 184 min
Rapporto 1,37:1 (negativo)[1]
1,66:1 (designato)[1]
Genere avventura, drammatico, storico
Regia Stanley Kubrick
Soggetto William Makepeace Thackeray (romanzo)
Sceneggiatura Stanley Kubrick
Produttore Stanley Kubrick
Produttore esecutivo Jan Harlan, Bernard Williams
Casa di produzione Hawk Films Ltd., Peregrine, Warner Bros.
Distribuzione in italiano Warner Bros. Italia
Fotografia John Alcott
Montaggio Tony Lawson
Musiche AA.VV. (brani riadattati da Leonard Rosenman)
Scenografia Ken Adam, Roy Walker, Vernon Dixon
Costumi Milena Canonero, Ulla-Britt Söderlund
Trucco Alan Boyle
Interpreti e personaggi
Ryan O'Neal: Redmond Barry Lyndon
Marisa Berenson: Lady Lyndon
Patrick Magee: Chevalier de Balibari
Hardy Krüger: capitano Potzdorf
Steven Berkoff: Lord Ludd
Gay Hamilton: Nora Brady
Marie Kean: madre di Barry
Diana Körner: Lischen
Murray Melvin: reverendo Samuel Runt
Frank Middlemass: sir Charles Reginald Lyndon
André Morell: Lord Gustavos Adolphus Wendover
Arthur O'Sullivan: capitano Feeny
Godfrey Quigley: capitano Grogan
Leonard Rossiter: capitano John Quin
Philip Stone: Graham
Leon Vitali: Lord Bullington
Billy Boyle: Seamus Feeny
Geoffrey Chater: dottor Broughton
David Morley: Bryan Patrick Lyndon
Wolf Kahler: principe di Tübingen
Roger Booth: re Giorgio III
Pat Roach: Toole
Doppiatori italiani
Giancarlo Giannini: Redmond Barry Lyndon
Melina Martello: Lady Lyndon
Alberto Lionello: Chevalier di Balibari
Renato Cortesi: Lord Ludd, Mick, il principe di Tubingen, John Fakenhan
Alida Cappellini: Nora Brady
Gianna Piaz: madre di Barry
Oreste Lionello: reverendo Samuel Runt
Gianni Bonagura: Charles Lyndon, Graham
Mario Feliciani: Lord Wendover
Corrado Gaipa: Capitano Grogan
Mario Maranzana: capitano John Quin
Rodolfo Traversa: Lord Bullingdon
Carlo Baccarini: dottor Broughton
Massimo Foschi: Re Giorgio III, Ulik
Vittorio Di Prima: Toole
Romolo Valli: narratore
Marcello Tusco: venditore di tessuti
Roberto Bertea: padre di Nora, un ministro di polizia
Marco Guadagno: Lord Bullingdon da giovane
Vittorio Congia: recluta
Giampiero Albertini: padrino di Barry al duello
Pietro Biondi: Frederick
Silvio Spaccesi: capitano Feeney
Sergio Di Giulio: Seamus Feeny
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